Il tartufo è il frutto di un fungo ipogeo, cioè che vive sotto terra, a differenza dei funghi epigei, che al contrario vivono all’aria aperta. Essi vengono a crearsi in speciali condizioni che dipendono da molti fattori collegati tra loro: clima e temperatura, fertilità del suolo e piante con cui instaurano speciali rapporti di scambio reciproco. Sì, perché un fattore molto importante e non molto risaputo è la simbiosi che si viene a creare tra le piante e il tartufo, a livello radicale; si forma cioè la cosiddetta simbiosi micorrizica o micorriza (da “micos” = fungo e “rhiza” = radice), che non è altro che la formazione di piccoli legamenti tra le radici della pianta e il fungo, nel sottosuolo. Il vantaggio è di entrambi: la pianta riesce ad apportare al fungo le sostanze nutritive di cui ha bisogno (principalmente zuccheri), mentre quest’ultimo offre acqua e sali minerali. Solo in questo modo il tartufo riesce a svilupparsi. Alcuni recenti studi hanno anche comprovato che la diversità tra i tartufi (es. tartufo bianco d’Alba, tartufo nero estivo ecc.) pare sia provocata dalle connessioni che le spore instaurano con diverse piante. Queste sarebbero quindi responsabili delle diverse varietà di tartufo.
Che cos’è il tartufo?
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