Un pò di storia del tartufo

Fu sempre lui, Giacomo Morra. Nel 1928, dopo aver acquistato l’Hotel Savona ad Alba, mise in piedi la prima “Mostra dei pregiati Tartufi delle Langhe” che due anni dopo si trasformò nella Fiera dei Tartufi d’Alba. La sua idea ebbe un enorme successo di pubblico e di visibilità che la città acquisì internazionalmente.

Fu Giacomo Morra (1889 – 1963), il famoso personaggio albese soprannominato da tutti il Re del tartufo. Fu lui che con il suo grande senso degli affari e il suo savoir faire, ha saputo diffondere il nome di Alba nel mondo e a far conoscere il prezioso fungo ai vip del suo tempo, creando un’atmosfera di adorazione per il tartufo. Inviò magnifici esemplari di tartufo bianco a Rita Hayworth, al presidente americano Harry Truman, a Winston Churchill, all’imperatore d’Etiopia Hailé Selassié e molti altri. Nel 1961 Marilyn Monroe venne direttamente ad Alba per ritirare questo oggetto di culto che le era stato regalato, venne ospitata all’interno dell’Hotel Savona di proprietà di Giacomo e il giorno seguente sperimentò anche una caccia al tartufo nei boschi, di cui si disse soddisfatta perché “Erano anni che non facevo una passeggiata nei boschi impegnata tra un set e un salotto, non sapevo più cosa volesse dire, grazie per avermelo fatto riscoprire, me lo ricorderò per sempre, grazie ancora”.

Carlo Vittadini fu un botanico e micologo milanese di inizio Ottocento ed è considerato il più grande studioso di funghi ipogei con scoperte che sono ancora oggi alla base della micologia moderna. I suoi studi sulle Tuberaceae, e quindi sui tartufi, gli permisero di individuare 51 specie completamente nuove, che ritroviamo nel suo scritto “Monographia Tuberacearum” (del 1831) insieme a 5 splendide tavole illustrate da lui stesso e dettagliate da elementi microscopici. Ecco perché molti tartufi riportano nel nome scientifico anche la sigla “Vittad.” che si riferisce al cognome di questo importante studioso milanese. Ad esempio nel nome del tartufo nero estivo: Tuber Aestivum Vittadini. Vittadini acquistò anche un cane che addestrò alla ricerca dei tartufi così da poter indagare al meglio questo mondo che tanto lo appassionava.

Molti linguisti si sono fatti questa domanda, e alcuni sostengono che la parola tartufo derivi dal latino terrae tufer (escrescenza della terra), sebbene i Romani lo chiamassero in realtà terrae tuber. Oppure può avere origine da tufule tubera, titolo di una raccolta medievale dedicata al tartufo. Da qui possiamo intuire come a quel tempo si fosse pensato ad una sorta di legame tra il tartufo e il tufo. Il termine si diffuse in tutta Italia e anche in Europa, infatti ancora oggi possiamo ben notare come la stessa radice sia presente anche in inglese con truffle, in tedesco con Trüffel, in francese con truffe, in spagnolo con trufa.